ADFINIS, 2021

A cura di Lorenzo Vatalaro e Daniela Lorenzi. A.A.V.V.
Residenza e ciclo espositivo. A14, Milano, Italia. Galleria Lorenzo Vatalaro, Milano, Italia.
La fotografia come strumento, come punto di partenza e come sguardo
ADFINIS [dal lat. affinis «confinante», comp. di ad- e fines «confini»]
L’intento è porre in essere delle relazioni. Perseguire questo scopo ha a che vedere con una visione che trova senso nel valore che riconosciamo al lavoro degli artisti e delle loro opere.
Un ciclo di cinque personali
ADFINIS propone in un ciclo di cinque personali e una collettiva, cinque differenti autori: Pietro Bologna, Shiro Teramoto, Ugo dalla Porta, Leo Pallegatta e Gianluca Arienti. Personalità distinte che allo stesso tempo s’interrogano, in un gioco di avvicinamento reciproco e di scoperta sulla potenzialità dell’incontro. Tutte ricerche che incrociano il mezzo fotografico come mezzo espressivo.
La fotografia come strumento, come punto di partenza e come sguardo.
Due luoghi per natura affini
Uno sguardo che in questa particolare occasione è stato sollecitato e amplificato grazie a due luoghi per natura affini.
Luoghi ospitanti e facilitatori di scambio, che hanno provocato, condiviso e fortemente sostenuto: la Galleria Lorenzo Vatalaro e la stamperia d’arte A14, dove gli artisti hanno condiviso un periodo di residenza.
Assonanze di pensiero e liguaggio poetico. Il catalogo come esperienza ibrida
Scegliere questa modalità non solo espositiva, ha permesso di attivare un naturale percorso di conoscenza, in cui ricerche individuali e punti di vista sono messi a confronto, rivelando assonanze di pensiero e di linguaggio poetico, sollevando nuovi quesiti o maturando nelle differenti esperienze risposte possibili.
Un meccanismo che trova una sua prima testimonianza nel catalogo, dove ogni artista, partecipando in alcune fasi della realizzazione e attenendosi ad alcuni parametri comuni, presenta il proprio lavoro e al contempo propone una sua personale interpretazione di collettiva.

In una dinamica di sviluppo continuo, questo progetto si pone come premessa, sollevando alcuni interrogativi tra i quali: relazione con la fotografia, dimensione ibrida delle ricerche, processi di realizzazione, approcci- differenti poetiche e aspetto collaborativo.
Residenza negli spazi di A14 in via Tantardini. Incontri e dialoghi.
© Georgia Garofalo

ADFINIS, 2021

A cura di Lorenzo Vatalaro e Daniela Lorenzi. A.A.V.V.
Residenza e ciclo espositivo. A14, Milano, Italia. Galleria Lorenzo Vatalaro, Milano, Italia.
La fotografia come strumento, come punto di partenza e come sguardo
ADFINIS [dal lat. affinis «confinante», comp. di ad- e fines «confini»]
L’intento è porre in essere delle relazioni. Perseguire questo scopo ha a che vedere con una visione che trova senso nel valore che riconosciamo al lavoro degli artisti e delle loro opere.
Un ciclo di cinque personali
ADFINIS propone in un ciclo di cinque personali e una collettiva, cinque differenti autori: Pietro Bologna, Shiro Teramoto, Ugo dalla Porta, Leo Pallegatta e Gianluca Arienti. Personalità distinte che allo stesso tempo s’interrogano, in un gioco di avvicinamento reciproco e di scoperta sulla potenzialità dell’incontro. Tutte ricerche che incrociano il mezzo fotografico come mezzo espressivo.
La fotografia come strumento, come punto di partenza e come sguardo.
Due luoghi per natura affini
Uno sguardo che in questa particolare occasione è stato sollecitato e amplificato grazie a due luoghi per natura affini.
Luoghi ospitanti e facilitatori di scambio, che hanno provocato, condiviso e fortemente sostenuto: la Galleria Lorenzo Vatalaro e la stamperia d’arte A14, dove gli artisti hanno condiviso un periodo di residenza.
Assonanze di pensiero e liguaggio poetico. Il catalogo come esperienza ibrida
Scegliere questa modalità non solo espositiva, ha permesso di attivare un naturale percorso di conoscenza, in cui ricerche individuali e punti di vista sono messi a confronto, rivelando assonanze di pensiero e di linguaggio poetico, sollevando nuovi quesiti o maturando nelle differenti esperienze risposte possibili.
Un meccanismo che trova una sua prima testimonianza nel catalogo, dove ogni artista, partecipando in alcune fasi della realizzazione e attenendosi ad alcuni parametri comuni, presenta il proprio lavoro e al contempo propone una sua personale interpretazione di collettiva.

In una dinamica di sviluppo continuo, questo progetto si pone come premessa, sollevando alcuni interrogativi tra i quali: relazione con la fotografia, dimensione ibrida delle ricerche, processi di realizzazione, approcci- differenti poetiche e aspetto collaborativo.
©artelunga
©artelunga
© Pietro Bologna
© Shiro Teramoto
© Shiro Teramoto
© Shiro Teramoto
© Shiro Teramoto