Mio Malgrado, 2018

Pietro Bologna
Realizzazione e stampa di grandi formati. Esposizione personale Galleria Lorenzo Vatalaro, Milano, Italia.
Il progetto

Tornare a guardare al paesaggio attraverso l’occhio della macchina fotografica, questa l’origine del progetto di Pietro Bologna, che vede complice e alleata la Sicilia le sue atmosfere, la sua classicità.

Sono pose lunghe, che richiedono un quieto raccoglimento, come scrive l’autore, e che permettono al soggetto di crescere all’interno dell’immagine e obbligano a una certa sintesi d’espressione.

L'incontro con l'atelier

L’incontro con A14, un luogo di sperimentazione dove la condivisione di ricerche genera sempre nuove contaminazioni, e la sua frequentazione, hanno innescato visioni e riflessioni utili allo sviluppo del progetto.

La stampa Gumprint e l’ingrandimento del particolare riportano l’immagine reale all’indefinito fissando la volontà originaria nel non voler entrare in possesso del soggetto ritratto.

 

Mio Malgrado è il risultato:
6 soggetti di grande formato 
24 stampe originali 
Tecnica di stampa: Gumprint
Carta: Hahnemühle bianca 285g
Formato: 162 x 166 cm (ogni immagine 4 moduli da 81 x 83 cm)
Tiratura: esemplari unici

Galleria Lorenzo Vatalaro, Milano

Esposto per la prima volta in Galleria da Lorenzo Vatalaro. Il luogo raccolto e contemplativo ha suggerito una particolare dinamica espositiva, permettendo d’inserire soggetti di grandi formati, multi-composti, in forma di frammento, amplificando concettualmente l’idea di dissoluzione dell'immagine ricorrente nel percorso poetico dell'artista.

Ogni giorno le combinazioni cambiano, i frammenti si spostano e si sostituiscono. Il visitatore che entra vive ogni singolo frammento come autonomo e si rende conto solo verso l'uscita, dove è collocata l'edizione, un oggetto libro simile ad  un gioco dei dadi per bambini, che ciò che ha visto sono solo porzioni di immagini più grandi.
 

MO.CA, palazzo Martinengo, Brescia

Mancano informazioni

allestimento particolare in legno e composizione immagini complete

Il libro d'artista

Mio malgrado si completa con un libro d’artista, un gioco di cubi, con il quale provare a ricomporre personalmente le immagini frammentate, cogliendo anche nuove e personali visioni; un ritorno alla spontaneità del gioco infantile, come veicolo di scoperta e opportunità creativa. Un omaggio, dove a ogni singolo tassello in composizione è dato inoltre di dialogare con sei poesie inedite di Angelo Lumelli.

 

Mio Malgrado 
Tecnica: riproduzioni fotografiche da originali Gumprint.
Stampa a getto d’inchiostro con plastificazione. 
Carta: Permajet smooth pearl 280 g
Formato: 23 x 16,5 cm
Tiratura: Edizione di 5 esemplari firmati in numeri arabi dall’autore del testo e dall’artista
Stampatore: Fine M-art/Milano
Editore: A14
Particolarità: Realizzazione scatola a cura dell’artista

Note dell’autore

Ciò che l’obiettivo della macchina non fa, lo dovrà fare il pensiero.
Tocca al pensiero ricercare nella figura ciò che, ancora una volta, è sfuggito.

Pietro Bologna sembra scoprire che l’intimità di una figura non è più una figura ulteriore, ma un movimento di nascita, ombre che, dentro al guscio dell’uovo, aspettavano la luce fioca di una candela geniale.

Mio Malgrado, 2018

Pietro Bologna
Realizzazione e stampa di grandi formati. Esposizione personale Galleria Lorenzo Vatalaro, Milano, Italia.
Il progetto

Tornare a guardare al paesaggio attraverso l’occhio della macchina fotografica, questa l’origine del progetto di Pietro Bologna, che vede complice e alleata la Sicilia le sue atmosfere, la sua classicità.

Sono pose lunghe, che richiedono un quieto raccoglimento, come scrive l’autore, e che permettono al soggetto di crescere all’interno dell’immagine e obbligano a una certa sintesi d’espressione.

L'incontro con l'atelier

L’incontro con A14, un luogo di sperimentazione dove la condivisione di ricerche genera sempre nuove contaminazioni, e la sua frequentazione, hanno innescato visioni e riflessioni utili allo sviluppo del progetto.

La stampa Gumprint e l’ingrandimento del particolare riportano l’immagine reale all’indefinito fissando la volontà originaria nel non voler entrare in possesso del soggetto ritratto.

 

Mio Malgrado è il risultato:
6 soggetti di grande formato 
24 stampe originali 
Tecnica di stampa: Gumprint
Carta: Hahnemühle bianca 285g
Formato: 162 x 166 cm (ogni immagine 4 moduli da 81 x 83 cm)
Tiratura: esemplari unici

Galleria Lorenzo Vatalaro, Milano

Esposto per la prima volta in Galleria da Lorenzo Vatalaro. Il luogo raccolto e contemplativo ha suggerito una particolare dinamica espositiva, permettendo d’inserire soggetti di grandi formati, multi-composti, in forma di frammento, amplificando concettualmente l’idea di dissoluzione dell'immagine ricorrente nel percorso poetico dell'artista.

Ogni giorno le combinazioni cambiano, i frammenti si spostano e si sostituiscono. Il visitatore che entra vive ogni singolo frammento come autonomo e si rende conto solo verso l'uscita, dove è collocata l'edizione, un oggetto libro simile ad  un gioco dei dadi per bambini, che ciò che ha visto sono solo porzioni di immagini più grandi.
 

MO.CA, palazzo Martinengo, Brescia

Mancano informazioni

allestimento particolare in legno e composizione immagini complete

Il libro d'artista

Mio malgrado si completa con un libro d’artista, un gioco di cubi, con il quale provare a ricomporre personalmente le immagini frammentate, cogliendo anche nuove e personali visioni; un ritorno alla spontaneità del gioco infantile, come veicolo di scoperta e opportunità creativa. Un omaggio, dove a ogni singolo tassello in composizione è dato inoltre di dialogare con sei poesie inedite di Angelo Lumelli.

 

Mio Malgrado 
Tecnica: riproduzioni fotografiche da originali Gumprint.
Stampa a getto d’inchiostro con plastificazione. 
Carta: Permajet smooth pearl 280 g
Formato: 23 x 16,5 cm
Tiratura: Edizione di 5 esemplari firmati in numeri arabi dall’autore del testo e dall’artista
Stampatore: Fine M-art/Milano
Editore: A14
Particolarità: Realizzazione scatola a cura dell’artista

Note dell’autore

Ciò che l’obiettivo della macchina non fa, lo dovrà fare il pensiero.
Tocca al pensiero ricercare nella figura ciò che, ancora una volta, è sfuggito.

Pietro Bologna sembra scoprire che l’intimità di una figura non è più una figura ulteriore, ma un movimento di nascita, ombre che, dentro al guscio dell’uovo, aspettavano la luce fioca di una candela geniale.