Nasce nel 2015 in collaborazione con il Fab-lab Opendot di Milano, una comunità aperta di designer, artisti e illustratori invitati a lavorare sull'integrazione tra fabbricazione digitale, grafica e stampa d’arte, coordinata da Claude Marzotto dello studio òbelo e Daniela Lorenzi di A14.
Un progetto di ricerca che vede, come opportunità, secondo un approccio generativo, l’integrazione, l’amplificazione e l’innovazione dei metodi tradizionali con i nuovi processi di stampa e laseratura. L’obiettivo è testare i macchinari (laser cutter, stampanti 3D, vinyl cutter e fresa), individuarne i limiti tecnici, verificare il margine d’imprevedibilità dei processi, per trovare nuove soluzioni per la creazione.
Il risultato è stato integralmente esposto durante la Milan Design Week 2016 presso lo Spazio BASE Milano nella mostra Visual Making – La digital Fabrication a supporto delle arti grafiche e l'archivio di 12 matrici è tuttora consultabile sito di Visual Making. Un archivio open source in grado di guidare l’utente nell’esplorazione e/o riproduzione di nuove tecniche e risultati di stampa.
L’archivio Visual Making è il risultato dell’esperienza dello User Group Visual Making, una community aperta promossa da Opendot, hub di ricerca bottom-up e FabLab con sede a Milano, e coordinata da Claude Marzotto/òbelo e Daniela Lorenzi/A14.
Il Visual Making Group è composto da designer, artisti e illustratori. Hanno testato processi innovativi per la produzione di matrici adatte a una serie di tecniche di stampa artigianali, utilizzando diversi materiali e macchinari a controllo numerico. La sperimentazione tecnica, volta a ottimizzare l’output con stampa di diverse qualità grafiche, ha evidenziato le interessanti potenzialità della fabbricazione digitale.
Visual making è il terreno di gioco che si dispiega oltre il disegno, ogni volta che i processi di (ri)produzione delle immagini giocano un ruolo attivo all’interno del visual design. Per tutto il 2015 abbiamo esplorato questo spazio fatto di una combinazione di materiali e ambientazioni e condiviso le nostre competenze per testare nuove forme di espressione multimediale mista, collegando la stampa con la fabbricazione digitale.
Il risultato è un archivio in progress e open source, che riassume alcuni degli innumerevoli incroci tra linguaggio grafico, strumenti digitali, materiali e tecniche di stampa. Con l’obbiettivo di poterlo usare a favore del processo creativo .
La mano - il creatore per eccellenza, che tiene in mano una varietà di strumenti - è stata la nostra figura guida in questo viaggio.
La mostra Visual Making – La digital Fabrication a supporto delle arti grafiche inaugurata in coincidenza dell'apertura generale di BASE, nuovo spazio per la cultura di Milano, dal 30 marzo al 17 nell' aprile 2016, racconta il lavoro di ricerca all’interno di un percorso espositivo curato da dotdotdot.
L’allestimento si dispiega come le pagine di un libro attraverso tre livelli di narrazione - l’archivio, il manuale di istruzioni open source, le applicazioni d’artista - e include uno spazio-laboratorio.
Matteo Morelli, Valeria Manzi, Pietro Bologna e Adriano Attus sono gli artisti chiamati da A14 a contribuire, con l’aiuto della preziosa consulenza digitale di Valerio Fausti, all’applicazione di queste nuove soluzioni.
Aggiungere incontri Fedrigoni
Nasce nel 2015 in collaborazione con il Fab-lab Opendot di Milano, una comunità aperta di designer, artisti e illustratori invitati a lavorare sull'integrazione tra fabbricazione digitale, grafica e stampa d’arte, coordinata da Claude Marzotto dello studio òbelo e Daniela Lorenzi di A14.
Un progetto di ricerca che vede, come opportunità, secondo un approccio generativo, l’integrazione, l’amplificazione e l’innovazione dei metodi tradizionali con i nuovi processi di stampa e laseratura. L’obiettivo è testare i macchinari (laser cutter, stampanti 3D, vinyl cutter e fresa), individuarne i limiti tecnici, verificare il margine d’imprevedibilità dei processi, per trovare nuove soluzioni per la creazione.
Il risultato è stato integralmente esposto durante la Milan Design Week 2016 presso lo Spazio BASE Milano nella mostra Visual Making – La digital Fabrication a supporto delle arti grafiche e l'archivio di 12 matrici è tuttora consultabile sito di Visual Making. Un archivio open source in grado di guidare l’utente nell’esplorazione e/o riproduzione di nuove tecniche e risultati di stampa.
L’archivio Visual Making è il risultato dell’esperienza dello User Group Visual Making, una community aperta promossa da Opendot, hub di ricerca bottom-up e FabLab con sede a Milano, e coordinata da Claude Marzotto/òbelo e Daniela Lorenzi/A14.
Il Visual Making Group è composto da designer, artisti e illustratori. Hanno testato processi innovativi per la produzione di matrici adatte a una serie di tecniche di stampa artigianali, utilizzando diversi materiali e macchinari a controllo numerico. La sperimentazione tecnica, volta a ottimizzare l’output con stampa di diverse qualità grafiche, ha evidenziato le interessanti potenzialità della fabbricazione digitale.
Visual making è il terreno di gioco che si dispiega oltre il disegno, ogni volta che i processi di (ri)produzione delle immagini giocano un ruolo attivo all’interno del visual design. Per tutto il 2015 abbiamo esplorato questo spazio fatto di una combinazione di materiali e ambientazioni e condiviso le nostre competenze per testare nuove forme di espressione multimediale mista, collegando la stampa con la fabbricazione digitale.
Il risultato è un archivio in progress e open source, che riassume alcuni degli innumerevoli incroci tra linguaggio grafico, strumenti digitali, materiali e tecniche di stampa. Con l’obbiettivo di poterlo usare a favore del processo creativo .
La mano - il creatore per eccellenza, che tiene in mano una varietà di strumenti - è stata la nostra figura guida in questo viaggio.
La mostra Visual Making – La digital Fabrication a supporto delle arti grafiche inaugurata in coincidenza dell'apertura generale di BASE, nuovo spazio per la cultura di Milano, dal 30 marzo al 17 nell' aprile 2016, racconta il lavoro di ricerca all’interno di un percorso espositivo curato da dotdotdot.
L’allestimento si dispiega come le pagine di un libro attraverso tre livelli di narrazione - l’archivio, il manuale di istruzioni open source, le applicazioni d’artista - e include uno spazio-laboratorio.
Matteo Morelli, Valeria Manzi, Pietro Bologna e Adriano Attus sono gli artisti chiamati da A14 a contribuire, con l’aiuto della preziosa consulenza digitale di Valerio Fausti, all’applicazione di queste nuove soluzioni.
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